Stagione: PRIMAVERA

UOVA E PIATTI A BASE DI UOVA

La maggior parte preferiva risparmiare le uova per la vendita, perciò nelle famiglie più poveri le mangiavano solo gli anziani, i bambini e i malati. I tuorli si montavano con lo zucchero, aggiungendo il latte per i bambini e il caffè d'orzo o caffè vero per le donne. Si bevevano al mattino, prima della colazione, talvolta durante il giorno si mangiava un uovo alla coque per ritrovare le forze.

Le uova fritte erano considerate un piatto speciale, perciò si mangiavano raramente e il più delle volte si servivano agli ospiti. Per prima colazione o per cena le uova si "allungavano" con acqua, aceto o vino, e si condivano con la cipolla. Da questa massa allungata è nato anche il toč di uova al quale aggiungevano l'uovo montato, sale e rosmarino. In estate si preparava le uova al pomodoro, che era una prima colazione particolarmente popolare tra gli uomini. La peperonata (paprikaš) si preparava aggiungendo all'uovo e ai pomodori anche i peperoni e le zucchine.

Un piatto di uova molto popolare era la frtalja, preparata in tutti i modi possibili. La massa per una frtalja semplice era la base per tutte le altre. La più diffusa era la frtalja alle erbe, a cui si aggiungeva la melissa citronella, l’iberide, il finocchio, l’achillea e si preparava sempre per la conclusione dei lavori. La frtalja di carne si preparava con i ciccioli o le salsicce. Si faceva anche la frtalja di verdure e alle erbe usando le cipolle, le ortiche, il prezzemolo, il tarassaco, i fiori in sambuco o acacia, oppure si preparava la frtalja con le mele grattugiate. Si faceva anche la frtalja zuccherata, cospargendoci sopra lo zucchero.

Donne e bambini amavano mangiare piatti di uova preparati in fretta. Ad esempio fette di pane fritte e imbevute di vino e uova (šnite) oppure le zucchine, i fiori di sambuco o acacia fritti in pasta di uovo e cosparsi di zucchero. Agli ospiti, ai malati o alle persone deboli di salute si preparava la schiuma di uovo con vino e zucchero (šoto). Le palačinke ripiene di marmellata, mele, ricotta o con ripieno di castagne si facevano molto raramente.

CARNE E GULASH

Della carne, delle salsicce, dei salumi e delle frattaglie si facevano di solito i gulash (toči). Dal momento che la gente era molto parsimoniosa con la carne, ne mettevano poca, appena sufficiente affinché il sugo, dove predominava il soffritto di farina, cipolla, passata di pomodoro e vino, ottenesse il sapore della carne. Si mangiava con polenta a prima colazione o a cena. Il gulash poteva essere preparato dalle markandele, salsicce, salame, prosciutto, rataj, fegato, polmone, carne di manzo, pecora, selvaggina, coniglio. La maggior parte dei gulash era preparata seguendo un’unica ricetta: si saltava la cipolla nel grasso, si friggeva i pezzi di carne o le fette di prosciutto, salame, ecc., si aggiungeva un po' di farina di grano, magari un po' di concentrato di pomodoro, si riempiva con acqua e vino e condiva con le spezie che si univano al sapore della carne.

La selvaggina aveva bisogno di una preparazione prolungata. Il coniglio arrosto si preparava per i pasti festivi. I pezzi grossi venivano farciti con la pancetta, ricoperti con il grasso caldo e avvolti con le fette di pancetta, poi si aggiungeva il rosmarino e la salvia e si cuoceva al forno lentamente, sfumando con il vino di tanto in tanto. Si mangiava con le varie insalate o i risotti. Il toč di coniglio era un piatto quotidiano che si mangiava a prima colazione o a cena. Il più delle volte, soprattutto nelle famiglie povere che dovevano risparmiare con il cibo, si faceva il toč senza la carne, che veniva chiamato točfurbo. Si preparava come quello alla carne, ma invece di quest’ultima ci si mettevano patate, fagioli, cipolle, uova ecc.

 

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